Metamorfosi – tutto si muove, tutto si trasforma

Metamorfosi – tutto si muove, tutto si trasforma

Un libro sorprendente quello di Emanuele Coccia “Metamorfosi – siamo un’unica, sola vita”, Einaudi ed., 2022. A cavallo tra antropologia, geologia, etologia rimanda (forse senza saperlo) a quanto l’Advaita Vedanta e la dottrina dell’Anitya sostengono da millenni. Ovvero, tutto su Gaia si muove. Tutto si trasforma.

Leggiamone un frammento a pagina 120:
Guardiamo tutto quello che ci circonda, a prescindere dalla struttura, dalla forma, dall’età e dalla consistenza. Gli uccelli, il vento, i fiumi, ma anche gli edifici, gli odori, i colori: tutto si muove, tutto si trasforma. Anche se non ce ne accorgiamo, tutto cambia posto. Tutto cambia forma, anche se questa trasformazione resta invisibile ai nostri occhi. Il mondo in quanto realtà planetaria è un corpo alla deriva e, viceversa, il fatto di essere alla deriva è il primo attributo di tutti i corpi, terrestri e celesti, di questo universo.
La deriva non è solo un moto spaziale, non è solo spostamento da un luogo ad un altro, ma un movimento molto più intimo, corporeo, che agisce a tutti i livelli dell’esistenza di ogni essere terrestre. Il sesso, la nutrizione, ma anche l’immaginazione, la lingua, la nascita e la morte sono altrettante forme di espressione di questo movimento. In virtù della natura planetaria di Gaia e di tutti i suoi figli, ogni corpo sulla Terra è soggetto a metamorfosi.
Proprio
tale natura planetaria -questa forma metamorfica che definisce l’essere della più piccola parte del globo- fa sì che questo insieme disparato di oggetti, di esseri, di modi e di eventi costituisca un tutto unitario: prima o poi ogni cosa occupa il posto di qualcun altro (non può farne a meno); prima o poi ogni cosa deve rientrare nel corpo dell’altro (o diventare l’altro). La forma degli altri diventerà necessariamente la nostra. Tutto partecipa dello stesso corpo, della stessa sostanza, della stessa natura.

Antonio Alemanno

 

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